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DPCM 18 Ottobre 2020: i casi positivi vengono caricati obbligatoriamente sull’app Immuni

  • Immagine del redattore: Avv. Daniele Cretella
    Avv. Daniele Cretella
  • 19 ott 2020
  • Tempo di lettura: 1 min


Tra le novità più interessanti introdotte con il DPCM del 18 Ottobre 2020, viene introdotta, anche se in sordina, una piccola rivoluzione riguardante l’app Immuni.

Detta app, com’è noto, è stata introdotta nei mesi scorsi con l’obiettivo di tenere “traccia” dei casi di positività al COVID 19, mediante l’utilizzo del proprio smartphone, ed, allo stesso tempo, informare gli utenti circa il possibile contatto con persone affette dal famigerato virus.

Tuttavia, una delle maggiori criticità che aveva caratterizzato, fin dal suo debutto, l’app Immuni è stata, senza ombra di dubbio, il caricamento facoltativo, da parte degli utenti risultati positivi al virus, del “codice chiave” nel database dell’app, al fine di tenere traccia del contagio.

Ebbene, con l’introduzione del DPCM del 18 Ottobre 2020, alla lettera f), viene integrato il precedente provvedimento del 13 Ottobre 2020, con il seguente contenuto: “all’art. 3, comma 1, dopo la lettera a) è inserita la seguente: a-bis) al fine di rendere più efficace il contact tracing attraverso l’utilizzo dell’App Immuni, è fatto obbligo all’operatore sanitario del Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria locale, accedendo al sistema centrale di Immuni, di caricare il codice chiave in presenza di un caso di positività”.

Si tratta, dunque, di una novità sostanziale, che rende obbligatorio il caricamento dei casi di positività nel data base dell’app Immuni e, di conseguenza, ne renderà l’utilizzo certamente più efficace da parte degli utenti che, in questo modo, riusciranno ad avere una maggiore consapevolezza circa i rischi di contagio a cui sono vengono quotidianamente esposti.

 
 
 

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